Aprire uno studio specialistico privato: quali sono i vantaggi?

Il lavoro autonomo offre opportunità stimolanti a un medico, ma implica un notevole aumento delle attività di cui è necessario occuparsi. Gli strumenti digitali di Doctolib facilitano la gestione quotidiana e riducono il carico amministrativo, lasciando allo specialista il tempo di dedicarsi alla sua attività primaria.

 

 

La scelta di aprire uno studio autonomo nasce dalla volontà di costruire liberamente il proprio futuro, calibrando vita professionale e privata. Con la consapevolezza che, al contempo, si amplia il raggio di azione: il medico deve occuparsi di numerose incombenze. “Iniziare da subito a gestire tutti i settori che interessano una figura professionale autonoma mi ha aiutato a comprendere e a organizzare al meglio la mia carriera - spiega il dottor Gianluca Ferrari, osteopata (MI) - Gli ambiti non sono pochi: appuntamenti e visite, fiscalità, pratiche assicurative, allestimento dello studio, burocrazia, normative, la pubblicità necessaria per farsi conoscere”.

 

Sono difficoltà iniziali rilevanti, ma una volta gettate le basi, l’attività privata offre numerosi vantaggi:

 

  • autonomia nella gestione quotidiana e nella programmazione degli orari;
  • bilanciamento tra vita privata e professionale: libertà nella pianificazione delle ferie e nello stabilire quanto tempo dedicare ai propri interessi extra professionali e alla famiglia;
  • rapporto diretto e immediato con i pazienti, in assenza di intermediari;
  • possibilità di dedicare del tempo alla formazione specialistica e alla crescita professionale: la libera gestione degli orari consente di organizzare la partecipazione a corsi specialistici e al contempo l’autonomia decisionale sul proprio studio permette di arricchirne l’offerta in seguito a nuove competenze acquisite;
  • maggiori guadagni sul medio e lungo periodo.


I medici specialisti autonomi in Italia


In Italia sono presenti circa 240mila medici, dei quali quasi 190mila sono specialisti (
dati Istat). In base a un report di Atlante Sanità, un terzo dei laureati in Medicina e Chirurgia si dedica all’attività ospedaliera:

 

  • il 21% lavora come specialista privato
  • il 18% in convenzione (il restante 30% svolge altre attività)


La scelta di aprire uno studio autonomo varia in funzione della specializzazione. I medici di Medicina Interna lavorano, nel 45% dei casi, in strutture ospedaliere; i pediatri si distribuiscono in modo uniforme tra attività convenzionata, specialista ospedaliero e specialista privato. Il 43% dei chirurghi generali presta la sua attività in ospedale, mentre il 20% ha uno studio autonomo. Da non sottostimare, in aggiunta a questi numeri, le professioni sanitarie che prevedono percorsi di studi alternativi. 


Strumenti digitali per ridurre il carico amministrativo


Spesso, ciò che frena un medico dall’intraprendere questa strada è il
timore di una gestione complessa e onerosa a proprio carico. Gli strumenti digitali Doctolib sono stati pensati proprio per risolvere questo problema in quanto permettono di semplificare la gestione di molte attività, risparmiando tempo prezioso, e di offrire ai pazienti un servizio agile e di qualità. 

 

Ad esempio, tramite il servizio di prenotazione online i pazienti possono prenotare o cancellare le visite, riducendo così il tempo di gestione degli appuntamenti e il numero di chiamate, mentre grazie alla funzione lista d’attesa si evita di sprecare gli slot degli appuntamenti che saltano: in caso di annullamento, il sistema inoltra una notifica ad altri pazienti con la richiesta di anticipare il proprio appuntamento; in questo modo, il primo che cliccherà sul link inviato tramite sms potrà prenotare lo slot liberato.

 

Utilizzando il gestionale, i pazienti possono inoltre verificare la disponibilità del medico, nonché consultare le tariffe e le lingue parlate dallo specialista, del quale si può visionare l’intero curriculum. In questo modo, anziché effettuare una ricerca generica, è possibile per gli utenti consultare tutte le informazioni che possono risultare utili nella scelta dello specialista più adatto.

 

Al contempo, tramite l’agenda da remoto il medico può inserire, cancellare o spostare gli appuntamenti in pochi click, informando tempestivamente e in modo automatico gli assistiti. In questo modo, i compiti di segreteria si velocizzano notevolmente. “Superato un monte ore iniziale elevato, speso per avviare l’agenda e lo studio - continua il Dottor Ferrari - ho iniziato a relazionarmi con i pazienti in modo rapido e veloce tramite la piattaforma gestionale che riduce le incomprensioni e aumenta la capacità di contattare rapidamente chi ne ha bisogno in caso di necessità”.


La libertà di costruire il proprio futuro


Aprire uno studio specialistico privato significa anche prendere in mano le redini del proprio futuro, dall’organizzazione quotidiana alla costruzione di un più ampio progetto di vita a lungo termine, personale e professionale.


Perché costruire il proprio futuro?


Uno specialista che lavora in autonomia ha maggiori margini a disposizione per modellare la sua professione. Può integrare le proprie competenze con nuovi studi o strumenti e metterli a disposizione del paziente, offrire servizi innovativi o alternativi a quelli più comunemente diffusi. Per questo è fondamentale essere sempre aggiornati sulle ultime novità che riguardano il proprio settore di competenza. In questo senso, il medico specialista che lavora in proprio ha la possibilità di costruire il proprio futuro, raggiungendo la massima soddisfazione personale e professionale e contribuendo allo sviluppo dell’offerta sanitaria sul territorio. È questo il motore principale che spinge un medico ad aprire uno studio privato, nonostante le possibili complicazioni iniziali.


Come farlo?


Imparando a liberare del tempo da dedicare alla formazione: la flessibilità che caratterizza l’attività autonoma e la possibilità di organizzare liberamente la giornata e la settimana lavorativa, permettono allo specialista di dedicare del tempo alla formazione, portando avanti con costanza il proprio progetto di sviluppo personale e professionale: “Stabilendo gli orari di apertura e chiusura, settimanali e mensili, si possono pianificare corsi di specializzazione, approfondimenti e studi, creando così i prerequisiti per una stabilità personale e una costante crescita professionale”.


Quali spunti per una carriera ricca di soddisfazioni?


Per costruire una carriera ricca di soddisfazioni, lo specialista che svolge la propria attività privatamente dovrebbe monitorare il territorio in cui opera, in modo da intercettare i bisogni, relativi al suo ambito, ancora privi di una risposta: ad esempio, specializzandosi ulteriormente in un’attività di nicchia che ancora nessun altro svolge. Viceversa, in fase di apertura dello studio, se si ha la possibilità di spostarsi può essere utile realizzare uno studio preliminare relativo ai comuni della zona in cui si risiede, in modo da identificare quello che presenta una minore concorrenza e una maggiore domanda della professionalità che si svolge. Infine, è necessario dedicare del tempo anche alla promozione e lavorare sulla propria presenza online.


Perché scegliere lo studio privato piuttosto che uno stipendio fisso in clinica?


L’apertura di uno studio richiede una spesa iniziale che il lavoro da dipendente non prevede (affitto o acquisto dell’immobile, costi di allestimento, pratiche burocratiche). Spesa che, tuttavia, viene ammortizzata in tempi relativamente contenuti grazie ai maggiori guadagni garantiti dall’attività da libero professionista:

A fronte di un investimento iniziale elevato - conferma il dott. Ferrari - dal medio periodo in poi il guadagno è superiore rispetto all’attività da dipendente. Nel complesso, questa scelta risulta quindi sicuramente vantaggiosa anche da questo punto di vista”.

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